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Veröffentlicht am 19­.09.2011

19.9.2011 Il Messaggero

Donne prete e celibato sacerdotale Il Papa gela i cattolici tedeschi

di Franca Giansoldati
CITTA’ DEL VATICANO - Doccia gelata sui cattolici tedeschi alla vigilia del viaggio in Germania del Papa speravano in uno spiraglio di dialogo sulla questione delle donne prete e del celibato sacerdotale. Il prefetto della Congregazione del Clero, il cardinale Mauro Piacenza, strettissimo collaboratore di Benedetto XVI, ha argomentato tutti i ’no’ della Chiesa in materia. La questione, dice, è chiusa. Con buona pace dei moltissimi gruppi organizzati attorno a Wir sind Kirche che avrebbero voluto ascoltare aperture su questo fronte o, almeno, iniziare un confronto. E’ chiaro che i cattolici più liberal dovranno aspettare ancora, così come dovranno pazientare anche gli oltre 300 preti austriaci che alcuni mesi fa avevano minacciato di uscire dalla Chiesa se non si fosse intrapreso un colloquio. Nella patria di Joseph Ratzinger c’è parecchio subbuglio e persino alcuni vescovi gradirebbero intravedere mutamenti all’orizzonte, ma a Roma nessuno ci pensa. Il cardinale Piacenza in una intervista all’agenzia cattolica Zenit ha fatto capire chiaramente che non ci saranno svolte.

Il sacerdozio femminile è una questione dottrinale insormontabile (anche se questo non vuol dire che le donne non possano avere un ruolo importante). Quanto all’abolizione del celibato «non si tratta di una semplice legge». Ma molto di più. «E’ Gesù steso che dice: chi può capire capisca. Il sacro celibato - spiega Piacenza - non è mai superato, anzi è sempre nuovo, nel senso che, anche attraverso di esso, la vita del prete è rinnovata, perché sempre donata, in una fedeltà che ha in Dio la propria radice e nella fioritura della libertà umana il proprio frutto». Per il cardinale il punto è un altro. «Il vero dramma è nell’incapacità contemporanea a compiere scelte definitive, nella drammatica riduzione della libertà umana che è divenuta così fragile da non perseguire il bene nemmeno quando è riconosciuto ed intuito come possibilità per la propria esistenza. Non è il celibato il problema, né possono essere le infedeltà e la debolezza di taluni sacerdoti il criterio di giudizio». Inoltre il porporato ha sfatato la falsa credenza che abolendo il sacerdozio aumenterebbero le vocazioni. «Non è vero». Basta vedere le altre confessioni cristiane che permettono ai preti di sposarsi quanto sono in crisi. «Così come c’è crisi del sacramento del matrimonio uno ed indissolubile. La crisi, dalla quale, in realtà, si sta lentamente uscendo, è legata, fondamentalmente, alla crisi della fede in Occidente. È a far crescere la fede che ci si deve impegnare».

Zuletzt geändert am 19­.09.2011